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Discovering

the Island

Main Attractions Edition

La prima scratch map della Sardegna ti permette di scoprire 40 attrazioni dell'Isola. Ognuna di esse ti farà conoscere altri elementi del territorio. 

mori

2 - MONTE D'ACCODDI

Il sito archeologico di “Monte D’accoddi” si fa risalire presumibilmente ad un periodo a cavallo tra il Neolitico Medio e il periodo caratterizzante la “Cultura di Abealzu Filigosa”, III millennio a.C., le cui testimonianze ad oggi pervenute sono Domus De Janas e alcune tipologie di necropoli particolarmente diffuse nella zona della Nurra.

 

È proprio la Nurra, una piccola sub-regione pianeggiante posta a nord-ovest dell’isola che comprende per intero il territorio dell’Asinara e parte dei comunali di Sassari, Porto Torres e Alghero, ad ospitare Monte d’Accoddi.

 

Il suo nome potrebbe derivare dal sardo “Monte delle Pietre” per il modo con cui veniva definita la piccola collina prima degli scavi che delinearono poi forma, struttura e architettura.

 

Il monumento (36 m. x 29 m.), dislocato geograficamente tra la città di Sassari e di Porto Torres, rappresenta un esemplare unico in tutto il Mediterraneo Occidentale ricordando l’esempio di Ziqqurat mesopotamico. Si presenta come un altare tronco piramidale a gradoni a cui è connessa una lunga rampa di accesso. L’altare probabilmente doveva ospitare un Tempio andato distrutto a seguito di un probabile incendio nel 2800 a.C., mentre all’interno della struttura è presente una grande camera ancora in fase di studio da parte degli addetti ai lavori.

 

Il sito ha avuto sviluppi costruttivi su fasi differenti, si pensa infatti che ad antropizzare il luogo fosse un primo villaggio a capanne circolari, successivamente un villaggio a capanne rettangolari fino alla costruzione del santuario a decretare la funzione sacrale del sito stesso. Il monumento stesso ha avuto più fasi costruttive, partendo probabilmente da una struttura iniziale via via più sviluppata in altezza.

 

Fu abbandonato attorno al 1800 a.C. quando in Sardegna si diffuse la nuova cultura dei nuraghi.

Il sito subì gravi danneggiamenti nella seconda guerra mondiale quando fu eseguita una trincea di difesa.

 

Foto di Luca Galzerano

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